Trovare le risorse per pubblicare un disco è particolarmente difficile oggi che la rivoluzione digitale ha cambiato profondamente l’industria della musica. La distanza tra major discografiche e musicisti emergenti è sempre più ampia, e i circuiti di scouting si sono chiusi progressivamente con l’emergere dei talent show e di YouTube. Il crowdfunding musicale è, oggi, un modo per non subire le conseguenze di questa rivoluzione ma sfruttarne attivamente le potenzialità.
Francesco Caprai è l’Head of Music della principale piattaforma italiana in questo campo: Musicraiser, una realtà che oggi conta diecimila artisti e centosettantamila raiser, connessi in una community che ha raccolto sei milioni di euro e contribuito alla produzione di artisti come Ex-Otago e Lo Stato Sociale. In attesa della sua lecture al Bright Festival, organizzata sabato 23 Febbraio da Napier Academy, gli abbiamo chiesto tre consigli che dovremmo assolutamente sapere prima di intraprendere un crowdfunding.
Avvicinati a Musicraiser come a una community
Musicraiser non è una piattaforma di raccolta fondi ma una vera e propria comunità di persone in cui trovare i tuoi fan e potenziali supporter. Per farlo devi lavorare sulla tua visibilità, instaurare un rapporto con la community e definire un prodotto o progetto che i raiser possano finanziare.
Per questo è importante non confondere i tuoi sogni nel cassetto con un realistico passo avanti per la tua carriera che i tuoi fan possano davvero aiutarti a compiere. Se il tuo obiettivo sarà chiaro e definito, la community capirà di poter contribuire al tuo progetto e sosterrà il crowdfunding.
Presta attenzione a cosa vogliono i fan
Prima dei social media il massimo contatto diretto tra musicista e fanbase avveniva su MTV TRL, ma in generale l’irraggiungibilità delle star era un valore e il CD nello stereo e il Videoclip in TV erano l’unico mezzo quotidiano che il pubblico aveva per relazionarsi con i propri idoli. Oggi tutto è mutato: il rapporto diretto è la norma e si basa sull’immediatezza dei contenuti, come le Instagram Stories, ampiamente usate dai protagonisti dell’odierno music business.
Sii accessibile e reperibile sui social media, attivo e sempre pronto a comunicare, perché i tuoi fan sono diventati anche i tuoi amici. Grazie a questo potrai scoprire chi, tra questi, sono i tuoi superfan, quelli che mettono più like, commentano e condividono la tua musica. Loro sono il tesoro che dovrai sempre curare in modo che cresca. Valorizzali facendoli sentire parte di una cerchia più stretta, riservando loro anteprime, biglietti, contenuti audio: saranno i primi a contribuire al tuo crowdfunding.
Sviluppa uno storytelling: è fondamentale
Trova un modo accattivante per raccontare il tuo progetto ai fan e mostra loro il valore del contributo che possono dare per raggiungere il traguardo. La comunicazione nel crowdfunding è fondamentale, se imposterai la tua campagna sul racconto della tua persona e del tuo obiettivo e saprai premiare, stimolando, la fanbase, in particolare i superfan, il successo sarà a portata di mano.
Un crowdfunding riuscito può dare una svolta alla tua carriera nella musica. Sabato 23 Francesco Caprai, uno dei tanti protagonisti del Master in Marketing e Comunicazione per la Musica di Napier Academy, ti guiderà alla scoperta delle migliori strategie durante Bright Festival.